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| C'era qualcosa di estremamente magico in Tree Hill, l'avevo sempre pensato. Sopratutto in quel parchetto a cui erano collegati davvero troppi ricordi. Uno tra tutti? Steve. Ricordavo terribilmente bene quel momento, il momento della scelta...quando mi ero recata da lui con il cuore in mano. In parte spezzato, ma volenteroso di iniziare qualcosa di nuovo con lui. Ricordavo le mie parole, i suoi occhi così lucidi e quell'attimo perfetto. Mi domandavo se fosse stato invitato anche lui a quella rimpatriata....ma conoscendo Rachel, e la forte simpatia che nutriva nei suoi confronti era quasi ovvio. Non che fosse un problema...anzi era da fin troppo tempo che non lo vedevo e neppure sentivo. Probabilmente era stato meglio così...per lui sostanzialmente. Non sapevo neppur se mi odiasse, se nutrisse nei miei confronti qualche sorta di risentimento....Preferivo non saperlo, giusto per non soffrire. Sapere che non voleva vedermi o che mi avesse dimenticato, non mi sarebbe servito. La gente poteva pensare quello che voleva...ma in tutta quella faccenda del triangolo non mi ero divertita, e sopratutto non avevo preso in giro nessuno. Tutto ciò che avevo detto, fatto o semplicemente mostrato era ciò che provavo davvero, ciò che realmente sentivo in quel momento. Semplicemente ero arrivata ad un punto della mia esistenza, che coincideva precisamente con la nascita di Sam, che non potevo non dare una possibilità all'altro pezzo del mio cuore. Non potevo più nascondere tutto quello....quel sentimento che accidenti mi avevano martellato l'anima per tutto quel tempo. Quando avevo visto per la prima quegli occhi il mio cuore si era letteralmente sciolto, cancellando ogni paura, ogni timore ed ogni preoccupazione avessi. Sam aveva spazzato via ogni cosa....ed io non ero stata in grado di oppormi a quell'unione così naturale e del tutto spontanea. Era stata la cosa giusta, riuscivo a percepirlo ogni giorno. Ogni istante della mia esistenza...anche nei momenti più bui e difficili. E credetemi in quei tre lunghi anni ce l'erano stati....eccome. Erano passato tutto quel tempo ed io potevo dire di essere cambiata. Certo rimanendo sempre la solita Adrianna...quella dai mille guai...e dai mille casini per la testa. Quella che sbagliava ancora a volte la metropolitana per andare al lavoro, quella che prendeva vestiti troppo piccoli per sua figlia che stava crescendo a vista d'occhio, o quella ragazza che doveva affrontare ogni giorno un'assenza. E non una semplice assenza....una qualsiasi, da poter colmare velocemente con qualcuno o qualcosa. Ma quella del padre di tua figlia e dell'uomo che amavi. Era difficile...e lo era tutti i giorni, allo stesso modo. Non diminuiva e non migliorava quel senso perenne di sentire la mancanza di qualcosa, di un pezzo di te. Vi erano solo giorni in cui quella mancanza era temperata da qualche chiamata, da quelle lettere stropicciate che arrivavano dopo aver percorso miliardi di chilometri e quei brevi istanti in cui riuscivo a vedere l'immagine di Chris su uno schermo di pc. Uno schermo con un'immagine poco nitida, offuscata...che non gli rendeva giustizia per nulla al mondo. Non posso negare che non ci fossero stati momenti in cui non credevo di farcela, in cui avevo vacillato...ma non per il sentimento o la decisione, ma non credevo di farcela da sola. Non dopo tutto quello che avevamo passato insieme.
Avevamo passato così pochi momenti insieme, prima della notizia del suo arruolamento. Brevi ma intensi attimi di pura felicità. E probabilmente era quello che mi permetteva di andare avanti giorno dopo giorno. La speranza. Il fatto di sapere che doveva ancora arrivare il tempo per noi, il momento giusto per condividere insieme una vita ed una quotidianità. Capivo Chris, era stata una sua scelta di vita....io ne avevo fatte tante e lui si era sempre preso a carico le conseguenze di esse. Per quella volta dovevo semplicemente fare lo stesso. Resistere come aveva fatto lui un tempo. Aspettare come aveva fatto lui per me. Ecco perche mi facevo bastare quelle poche foto scattate insieme, quelle lettere lunghe e macchiate in cui riuscivo a scorgere tutta la desolazione delle sue parole. La parte peggiore tra tutte era sapere quello che Chris doveva passare ogni giorno, missione dopo missione con la perenne possibilità di non vederlo più. Il terrore più assoluto di dover dire a sua figlia che suo padre, l'unico padre che avrebbe mai avuto, si era sacrificato per la Nazione e un ideale assoluto e condiviso. Riuscivo a scorgere le note di tristezza, di dolore e di sconforto tra le righe..tra quelle parole scritte a penna, rovinate della pioggia e dagli agenti atmosferici. Lui faceva di tutto per nascondermelo, ma io riuscivo ugualmente a percepirlo, perchè riuscivo a sentire lui nonostante la distanza e tutto. Avevo ancora quell'unione con lui che non riuscivo a spiegare o a controllare. Ero legata a lui, lo ero sempre stata....ed ora tale legame si era concretizzato in Sam. Mai avrei immaginato che la mia vita potesse prendere quella piega. Cambiare pannolini, riscaldare il biberon, raccontare fiabe prima di andare a letto o semplicemente non pensare piu al singolare, ma al plurale. Se un tempo pensavo che quella gravidanza potesse essere un errore, ora credevo fosse il regalo piu bello mai ricevuto. La mia seconda possibilità. La mia felicità vera. E lo era anche perche riuscivo molto spesso a rivedere Chris in quella bambina che arrancava i primi passi, che aveva detto papà ancora prima di dire mamma...forse per tutte quelle volte che lo nominavo, volendoglielo ricordare. Lui non era lì, ma il suo affetto riusciva comunque a raggiungerla. Infondo ogni giorno avevo a portata di mano i suoi occhi, vispi, profondi ed intensi....e anche quel caratterino che stava prendendo piede in quella bambina di appena 3 anni. La stessa bambina che si era letteralmente fiondata tra le braccia..ops le gambe di Rachel, che presa alla sprovvista aveva rischiato di fare cadere il contenuto del bicchiere che aveva in mano. Vederle insieme mi faceva bene al cuore,perche Rachel era sempre stata presente nella mia vita....magari nell'ultimo periodo per ragioni piu che ovvie non ci eravamo viste con frequenza ma lei e Serena erano sempre nei miei pensieri. A New York mi ero fatta delle amiche, ma nessuna come loro due.Ed ora vederla emozionarsi per quella sorta di mini abbraccio, riusciva a commuovere anche me. Erano poche le volte in cui avevo visto Rachel scossa emotivamente per qualcosa....ma quella volta era ben visibile a tutti. Il mondo in cui guardava Sam era estremamente dolce ed amorevole. Siete bellissime. Mi ero ripromesse di mantenere un minimo di contegno, vi odio, adesso passerò per la zia vecchia ed emotiva. La notai prendere in braccio Sam ed avvicinarsi a me, per darmi il suo personale bentornata. Socchiusi gli occhi ispirando ancora una volta il suo profumo forte, intenso....sentendo quella sensazione di essere di nuovo a casa. Lei lo era stata per così tanto tempo. L'unica casa che mi aveva accettato fin da subito, dopo il mio ritorno a Tree Hill. Non ti preoccupare. Appena sarà un pochino più grande le inizierò a raccontare tutto quello che hai combinato al liceo un tempo. Dissi sorridendo mentre le andavo a stampare un dolce bacio sulla guancia arrossata dal trucco. Non eravamo le sole ad esser belle...lo era anche lei, particolarmente quel giorno. E qualcuno avrebbe dovuto dirglielo. Infatti appena mi staccai giusto perche Sam si muoveva tutta agitata ed elettrizzata la guardai nella sua figura intera...rimanendo colpita dall'eleganza che aveva acquisito durante quegli anni, i suoi capelli erano diventati piu lunghi e scuri..ed il viso aveva acquisito lineamenti più maturi ma estremamente belli. Io vengo da un viaggio di tre ore...dubito di essere bella come dici. dissi rendendomi conto di non aver neppure controllato il mio aspetto prima di scendere. Non credevo fosse necessario....visto che pensavo fosse una cosa "intima" e per pochi invitati. Mi faceva piacere....seriamente, anzi rivedere tutti mi faceva uno strano effetto. Tu invece...stai un incanto.Il tempo si è forse innamorato di te? dissi sorridendo mentre notavo Sam staccarsi da me per andare a prendere la mano di Rachel. Credo proprio che tu le piaccia. sentenziai visto che raramente concedeva un tale comportamento. Era una bambina allegra e vivace, ma le dimostrazioni d'affetto le riservava solo per pochi eletti. E Rachel lo era. Lasciai la bambina a lei mentre notavo l'arrivo di altra gente...compreso Andrew, l'ancora attuale fidanzato della rossa. Dio, quei due erano stupendi insieme....assolutamente perfetti. Sorrisi vedendoli uno accanto all'altro. Avevo da sempre tifato per loro, sempre e comunque ed ero convinta che Rachel innamorata fosse semplicemente uno spettacolo della natura. Sorrisi ricambiando il suo saluto caloroso mentre successivamente passava alle presentazioni ufficiali con Sam. Il mio parto era stato letteralmente un evento comune, non solo perche era accaduto in un particolare momento delle nostre vite ma perchè tutti, chi piu o meno, si erano affezionatati al mio pancione che non faceva altro che crescere a dismisura. Ehi. E' un piacere rivederti, Andrew. Noi due ce la caviamo...stiamo bene. E da quanto posso vedere...anche voi . commentai alludendo alla coppia che non era scoppiata, ma anzi consolidata. Faceva bene al cuore vederli insieme....almeno loro due. Non aggiunsi altro visto che non volevo essere malinconica o triste. Sarebbe stato anche il mio momento, il nostro...prima o poi. Avevo speranza, l'avrei sempre avuta. Sam sembrò apprezzare Andrew....anzi il sorriso che gli regalò era davvero luminoso e lucente...lasciando Rachel per andare a salutare il suo nuovo amichetto. Quindi tu devi essere amico di papà. E quelle parole mi riempirono il cuore, bloccandomi completamente. Il suo sguardo così vispo e solare, si era acceso maggiormente nominando quel padre che avrebbe voluto avere sempre con se, ma che per ovvie ragioni era lontano. Immediatamente sul mio viso comparve un debole e malinconico sorriso....mascherato dalle seguenti parole. Si, amore. Andrew è molto amico di tuo padre. Giocavano insieme. Mi venne istintivo guardare verso Rachel, sentendo il suo sguardo su di me. Conoscevo la sua preferenza....sapevo come la pensava, ed il fatto che fosse molto amica di Steve....ma ora si trattava dell'amore di una figlia per il proprio padre. Non c'entrava nessun triangolo amoroso o altro. Chris era il padre di Sam...un ottimo padre, seppur la sua situazione fosse difficile. Ma era responsabile, amorevole, dolce e aveva sempre un pensiero per la piccola....anche nei momenti più difficili. Anche tramite uno schermo di un pc. Bhe allora se sei suo amico, puoi chiedergli di tornare. Così potremmo giocare tutti e tre insieme. A me piace il basket. Sono anche molto brava. spiegò lei indicando il grande canestro a breve distanza da noi. E credetemi era seriamente brava....specialmente per una bambina di soli tre anni. Lo era sicuramente più di me. Sorrisi ad Andrew....probabilmente in imbarazzo per quella richiesta particolare che ora non fece altro che stringermi maggiormente il cuore. Avrei voluto seriamente che Chris fosse li.....sia perchè quel posto era pieno di nostri ricordi, sia perchè era da troppo tempo che non lo vedevo. Che non avevo sue notizie. Mi obbligavo a non essere preoccupata...ma quando tieni ad una persona in quel modo è normale che il terrore a volte ti assale. L'arrivo di un altro gruppetto canalizzò l'attenzione...deviando quell'argomento un pò complicato da trattare lì. Notai sia Brooke, che Peyton e l'arrivo di Nathan Scott, sempre in ottima forma e perfetto. Sapevo che aveva fatto carriera...seguivo ogni sua partita, perche guardarlo mi faceva sentire a casa per un pò. Stava diventando una leggenda del basket...così come brooke per la moda. Non sapevo gli ultimi sviluppi ma ero davvero felice di riveder anche loro. Ehi capitano! salutai Brooke dandole un caloroso bacio indicandogli la maglietta che indossavo sotto il cappotto piuttosto lungo. Era stata designata da lei e l'adoravo. Ho sempre adorato il tuo stile. Se dovessi iniziare a fare abiti per bambini avvisami. dissi indicando Sam che intanto era corsa di nuovo in braccio a Rachel, la sua preferita. Salutai con un ampio sorriso anche Nathan e peyton prima che andassero a prendersi da bere poco distante, notando l'arrivo di qualcuno che sinceramente non mi aspettavo. Alex Duprè. Non mi immaginavo di vederla lì per diversi motivi: primo non era impegnata con i suoi nuovi film?ma sopratutto da quando mai le piaceva riunioni del genere, specialmente organizzate da quella che un tempo era la sua nemica numero uno. Le cose cambiano, ma ero convinta che Alex Dupre non sarebbe mai cambiata. Oh no, non la odiavo....e probabilmente anche lei aveva smesso di farlo con me, ma semplicemente eravamo diverse. Di una diversità assoluta e chiara. Ma infondo era pur sempre Alex, la migliore amica di Chris. E Sam l'aveva conosciuta in alcune ricorrenze. Hai invitato anche Alex? Ok inizio ad essere un tantino confusa. chiesi a bassa voce mentre mi avvicinavo al banchetto per prendermi qualcosa da bere. Il viaggio mi aveva fatto venire sete e anche fame. Non ero piu incinta ma la fame non mi era mai passata e mai l'avrebbe fatto. Voglio del gelatoooooo! rispose SAm alla domanda di Rachel su cosa volesse mangiare. Mi venne da sorridere prendendo qualcosa di analcolico. Regola numero uno: mai fare quella domanda ad una bambina di tre anni. Potrebbe risultare difficile accontentarla. spiegai ridendo visto che ora trovarle del gelato sarebbe stato un pò impossibile. Insomma Rachel aveva organizzato tutto alla perfezione ma probabilmente il gelato , specialmente vista la stagione, non era la cosa piu adatta.
Mi avvicinai a lei allungando la mano, accarezzandole il dolce visino contento e spensierato. Ma sopratutto voglioso di gelato. Tesoro, il gelato lo abbiamo a casa. La nonna ha detto che ha preso un chilo di gelato al pistacchio solo per noi . Cerca di resistere.... spiegai pensando a mia madre e a mio padre che ci stavano aspettando a casa. E poi pensai a Jess. Una fitta all'altezza del petto mi colpì ed il mio sguardo si rabbui per un solo istante. Ma quel pensiero durò per un istante solamente perchè tutto quello che successe dopo mi invase completamente, stravolgendomi completamente e facendomi perdere lucidità. La prima cosa che mi ricordo fu quel profumo. Quel odore caldo, buono....che mi era mancato talmente tanto da aver quasi dimenticato cosa si provava a sentirlo così vicino. Quel profumo che avrei riconosciuto tra mille, quello di famiglia, di casa. Inizialmente diedi la colpa a quei ricordi che continuavano ad affiorare nella mia mente, uno dopo l'altro. Si insomma doveva essere per forza quello...immaginazione, speranza, desiderio...bisogno. Ma poi successe qualcosa...in tutto il parchetto una parola, quasi urlata...gridata con una gioia talmente immensa da farmi provare i brividi. E li sentii....per davvero, sia per il modo sia per quello che quella parola stava ad indicare. Era Sam......che stava chiamando suo padre. E lì mi sentii morire, nel vero senso del termine. Il cuore rallentò...fermandosi praticamente, il mio respiro cessò per qualche istante e sentii le gambe tremarmi, accompagnate da quella strana sensazione allo stomaco. Una morsa, un sussulto che mi spinse a voltarmi per seguire la sagoma di quella bambina gioiosa che non credeva ai suoi occhi. Papàààààà! gridò ancora e quando allargai il mio campo visivo il mio cuore esplose. Non potevo credere ai miei occhi. Non poteva essere vera, reale...concreta quella visione. Christopher Drew si palesò praticamente di fronte a noi, con indosso quella divisa...che dio, lo rendeva bello come non mai. Era di una bellezza disarmante....ed era...semplicemente un sogno. Frutto della mia immaginazione e del bisogno che sentivo in quell'ultimo periodo di lui. Solo quando notai Sam sprofondare tra le sue braccia, e sentii la sua voce mi obbligai a reagire, a credere che fosse tutto vero. Che Chris fosse realmente lì....per noi, con noi. Era tornato......ed io ero colpita, assolutamente spiazzata alla sua vista. Sentii gli occhi bruciarmi, per poi bagnarsi per la gioia di rivederlo e nel vedere Sam felice in quell'abbraccio paterno, che era qualcosa di genuino e di una dolcezza pura. Insieme loro due erano uno spettacolo, il mio personale spettacolo a cui non avrei mai fatto a meno. Portai una mano all'altezza delle labbra....per mascherare la sorpresa e la mia reazione. Sarei potuta svenire per la quantità inattesa di emozioni che mi mosse vederlo. Pancia, mente, cuore, animo. Tutto si mosse alla sua vista...insieme, all'unisono e tutto il resto venne cancellato. I rumori, gli altri arrivi, le urla di alcuni ragazzi che avevano iniziato a tirare qualche tiro a canestro, le macchine in lontananza....e quel mese passato così lontani, senza sentirci e senza vederci. Tutto venne annientato dal suo sguardo che vagava, quasi alla ricerca del mio. Avrei voluto che fosse così......insomma lo speravo. Erano passati mesi e magari era semplicemente tornato per Sam, non per me. Il solo pensiero mi creava una voragine all'altezza del petto che decisi di nascondere.....contenendo al meglio tutte quelle emozioni positive. Chris era lì.....ed io non potevo ancora crederci. Mi venne istintivo indietreggiare.....quasi volendo temporeggiare dal nostro incontro e saluto. Non sapevo che cosa dire, cosa fare....io ero semplicemente senza parole. Ero spiazzata da lui. Mi avvicinai al tavolo delle bevande...lasciando Sam immersa in quel calore, mentre continuavo a fissarli, non riuscendo a staccare gli occhi da loro. Da Chris in particolare. Stavo morendo dalla voglia di andarlo a salutare, di correre da lui per toccarlo, per avere la prova che fosse tutto intero, sano e salvo....ma non volevo rovinare quel loro momento intenso e forte. Decisi così di aspettare, di godermi quella scena...mentre continuavo a sentire gli occhi bagnati e commossi....allontanandomi dal resto dei presenti. Sicuramente quest'ultimi si sarebbero accorti di quell'arrivo, e di quella mia reazione.....si sarebbero fatti domande...ed avrebbero supposto cose, di cui sinceramente ora non mi importava. Non mi importava piu nulla dei pensieri altrui...io sapevo solo quello che sentivo io, che provavo ora vedendomi Chris a pochi metri da me. Il cuore aveva ripreso semplicemente a battere, in una maniera mai vista prima...quasi volesse uscirmi fuori dal petto per raggiungere il suo. Lo notai alzarsi da terra, prendendo Sam in braccio andando poi a salutare tutti gli altri...Brooke, Rachel,...Alex, ma notavo il suo sguardo vago arrivare continuamente a me, come se volesse tenermi d'occhio, per controllare che non scappassi. Oh credetemi non sarei andata da nessuna parte, non di certo adesso, ora. Lo attesi, con la stessa impazienza con cui avevo fatto in quel lunghi mesi separati...e quando finalmente si liberò dagli altri e mi si avvicinò mi sembrò che non fosse passato neppure un giorno dall'ultima volta in cui avevo posato gli occhi su di lui. Era la stessa sensazione, lo stesso leggero imbarazzo iniziale che avrebbe lasciato il posto ad una complicità ed un feeling incredibile. Solo in quel momento, nel preciso istante in cui aprii le braccia quasi incitandomi a raggiungerlo capii perche era tornato. Per Sam ma anche per me, per noi. Esitai solo qualche istante perche avevo smesso di respirare....e prima di compiere un passo verso di lui, sussurrai. Sei qui.. quasi volessi autoconvincermi di tutto quello. E poi finalmente lo feci....avanzai verso di lui, eliminando quella distanza che ci aveva separato tutto quel tempo. Una distanza così breve ora che mi sembrò seriamente un sogno poterlo abbracciare per davvero. Mi immersi in lui, nel suo calore e tra le sue braccia....chiudendo gli occhi, mentre un paio di lacrime scesero non riuscendo a contenere tutto quello. Mi era mancato così tanto che non sapevo seriamente, ora che l'avevo davanti a me, come ero riuscito a sopportare tutto quello. Mi facevo forza giorno dopo giorno, crescendo Sam....e specchiandomi in lei......cercavo di resistere e di sopravvivere ma ora che sentivo il suo profumo capivo che tutti quei momenti in cui lui era lontano non era vita, era solo una sopravvivenza, un non affondare. Nulla era paragonabile a quell'abbraccio a tre, che mi scaldo il cuore...ancora di più quando quelle parole raggiunsero il mio orecchio facendomi quasi tremare. A quella frase sentii il respiro morirmi in gola, mentre le lacrime si intensificarono....affondando maggiormente il mio viso nel suo petto. Sei mancato così tanto a Sam. riuscii a dire con qualche difficoltà. Cercai di prendere fiato.....controllando quel pianto di gioia che era scoppiato all'improvviso. Non mi staccai, ma rimasi lì...incollata a lui, mentre sentivo le sue labbra sfiorare i miei capelli, la mia fronte. Ma sopratutto sei mancato a me,Chris. aggiunsi l'attimo dopo, per enfatizzare il concetto. Era mancato a Sam.....come un padre può mancare ad una figlia. E a me era mancato come amico, come compagno di vita, genitore.....e semplicemente come Chris.Le mie mani andarono ad avvolgere la sua schiena, stringendo quella divisa che sapeva di lui ma anche di sofferenza e di dolore. Riuscivo a percepirlo....in modo distinto e chiaro. Ma allora Andrew avvera i desideriiiii!Voglio chiedergli qualcos'altro! disse Sam all'improvviso dando un altro bacio a suo padre mentre cercava di scendere per andare verso Andrew, il suo nuovo eroe. Ammetto che la coincidenza era stata perfetta......ed infatti non riuscivo a capire tante cose, che avrei chiesto da lì a poco. Volevo solo rimanere un altro pò lì....tra le sue braccia, al sicuro. Se sei venuto solo per dirmi che devi ripartire di nuovo, ti prego allontanati da me subito. Altrimenti potrei impazzire. dissi all'improvvisa rimanendo ancora lì, senza guardarlo volutamente. Farlo sarebbe stata la fine.....la mia fine. Volevo prima sapere per quanto tempo ci sarebbe stato.....in modo che potessi regolare il mio cuore per non spezzarsi nuovamente, come tutte le volte che se ne andava via.
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