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Posts written by ›giuls

view post Posted: 2/12/2015, 21:49     +2I don't know where I'm - Casa Green
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Non avrei fatto il suo gioco. Il gioco di Serena. Non mi sarei messo a discutere in quella situazione. Non mi interessava, non era il mio intento. Non avevo le forze e neppure mi interessava che avesse una buona considerazione di me. Tanto non aveva senso. Avrei potuto dirle qualsiasi cosa, spiegarle, rispondere....tanto lei non avrebbe mai capito. Nessuno dentro e fuori a quella casa l'avrebbe potuto fare...quindi tanto valeva risparmiare il fiato. Erano talmente bravi, giusti e corretti con quell'aria di superiorità e di perfezione che mi facevano venire la nausea. Parlavo di lei, di Adrianna, dei miei genitori....e probabilmente che di Jake che stava per arrivare. Quindi tanto valeva che me ne rimanessi nel mio mondo, sensato e con un senso per me stesso. Non dovevo far bella figura con nessuno. Neppure con Serena. Lei stava continuando a scegliere me, quel noi che probabilmente non esisteva piu come un tempo...e quindi non potevo rinfacciarmi ogni singola volta il mio modo d'essere, il mio stato d'animo e la mia depressione. Io ora ero quello. Ero quel Jess ed ogni giorno lei scegliava di rimanere li, con me, dentro a quella casa. E allora perchè non rispettare tale scelta? Perchè continuare a stare con me con la convinzione e con la speranza che io un giorno potessi svegliarmi migliore o che riprendessi a camminare da solo? Era ingiusto e sopratutto...impossibile. Avrebbe dovuto scegliere una strada una volta per tutti.....seppur sarebbe stata dolorosa e dura. L'aveva già fatto una volta....ed ero sicuro che l'avrebbe potuto fare nuovamente. Doveva semplicemente guardarmi negli occhi e dirmi che aveva smesso di amarmi dopo tutto quello che era successo. Dirmi e ammettere che quello che era rimasto di me non era abbastanza per me. Che non ero piu lo stesso ragazzo di cui si era innamorata e...semplicemente prendere quella porta e lasciarmi morire dentro a quelle quattro mura. Avrei avuto semplicemente quello che mi meritavo...e almeno uno dei due sarebbe stato finalmente felice e...libero. Libero da quella gabbia, forse dorata...ma pur sempre una prigione. Quella casa, quella sedia a rotelle lo rappresentavano per me ed io non potevo uscirne. Non avevo vie d'uscita. Era panico, incapacità di muoversi, di agire, di mutare....che mi faceva impazzire. Erano vere e proprie crisi di panico, di perdita di lucità che non sapevo controllare. L'impossibilità di fare un semplice gesto, di muovere una parte fondamentale del mio corpo, di me stesso. Sapere di dover dipendere da qualcuno che non sia io...mi faceva ammattire. Pensala come vuoi. Non mi interessa. dissi semplicemente con un leggero tono non prestandole troppa attenzione. Non volevo fare il suo gioco...perch sapevo che non sarebbe stato il caso. Non con Leo di sopra o con l'arrivo imminente di Jake e Jenny. Sbagli comunque. Continuo a vedere che l'unica a cui importa di me stesso sei tu. Dovresti smetterla. era la verità e faceva male. Non mi interessavo io di me stesse...ma lei continuava a farlo. Non era egocentrismo, non era senso di essere al centro dell'attenzione...ma era forse ipocrita da parte sua non ammettere che la mia presenza a quel matrimonio avrebbe fatto parlare i piu curiosi e anche i piu cattivi. L'ex giacotore dell'nba ridotto su una sedia a rotelle, seppur ad un matrimonio altrui, rappresentava una buona notizia di cui parlare e splarlare. Mettila cosi...se ti può far sentir meglio e se vuoi usarla come scusa per Leo. Nella chiesa non ci sono gli accessi per le sedie a rotelle. Non potrei comunque entrare...quindi mettiti l'anima in pace. dissi appositamente prendendo la prima scusa utile a mia disposizione. Ripresi a guardarmi le azioni, mentre lei infastidita e sconsolata salì al piano superiore per aiutare Leo a prepararsi.
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Quando fui sicuro che fosse sparita dal soggiorno...afferrai la bottiglia di birra dal tavolino e ne presi un sorso, facendo una leggera smorfia in viso. Detestavo tutto quello...e non capivo perchè ogni volta doveva essere cosi. Doloroso, cosi difficile. Odiavo parlare in quel modo a Serena ma era l'unico modo che conoscessi ora. Volevo che capisse che di me non ci si poteva piu fidare, innamorare, sperare....o semplicemente che non ci fossero possibilità. Volevo allontanarla...semplicemente per farla essere nuovamente felice. Avevo sbagliato una volta con lei....ed era stato l'errore peggiore di tutta la mia vita. Sapevo che in quelle condiizoni sarebbe risuccesso. L'avrei rifatto.....forse non con un tradimento...perchè ora ero un semplice ed innocuo handicapato che non avrebbe potuto far colpo su nessun'altra donna. Ma avrei commesso qualche errore...con lei o con Leo. Lo sapevo e me lo sentivo...ecco perchè cercavo di evitare ogni situazione difficile, destabilizzante per me e per il mio umore. Andare al matrimonio sarebbe potuto essere bello...pieno di ricordi, un tuffo nel passato...ma mettevo in conto i miei sbalzi di umore, le mie difficoltà e il mio senso di disagio. Avrei reagito male...e l'avrei fatto con lei, con l'unica persona al mio fianco. O peggio ancora l'avrei fatto con Leo che non se lo meritava. Quindi preferivo passare per il burbero della situazione...per l'insensibile e lo stronzo, ma salvare quel poco di noi che era rimasto. Rimasi in silenzio a bere quella birra....l'unico modo per trovare un pò di pace in quell'inferno di pensieri e di considerazione, fino a quando non arrivò Jake. Lo sentiii e lo percepii. Percepii quell'ondata di ottimismo e di positività che lui e Jenny portavano ovunque, compresa in quella casa piena di oscurità e di difficoltà. Ero sempre stato legato a loro...in modo importante e forte. Ma quella vicenda ci aveva fatto allontanare....per diversi motivi ed io ora non riuscivo a vedere Jake come l'amico di un tempo, d'infanzia. Lo vedevo semplicemente come un alleato di Serena, di Adrianna o della mia famiglia.....un cavalliere in quella battaglia contro di me. Non mi mossi, trattenendo quasi il fiato per non farmi notare...per non partecipare a tutto quello. Me ne sarei rimasto li in disparte...rispondendo a monosillabe.....dicendo il meno possibile, se non fosse stato per l'arrivo di Jenny al mio fianco. La sentii correre verso di me...quasi come se fossi un monumento da dover visitare o se fossi una sorta di star per lei. Continuavo a non capire che ci trovasse in me....visto specialmente quello che ero diventato. Non la guardai fino a quando non disse quella frase a me rivolta ed io fuii costretto a guardarla tramite i miei occhi neri e terribilmente scuri quel giorno. Zio Jess, sei bello ma senza barba sei più bello!" Disse quella frase con estrema dolcezza ed innocenza....che si andarono a scontrare con il mio alone di negatività e di depressione che alleggiava appena sopra di me. Non era la prima volta che un bambino mi si rivolgeva a me in quel modo....vivevo con Leo ogni giorno...quindi sapevano tutti che non sarei stato scontroso con loro come potevo esserlo con gli altri due presenti. Sarei ancora piu bello, se potessi camminare. risposi semplicemente....accennando un mezzo sorriso amaro, riportando lo sguardo appositamente sullo schermo dove stava iniziando il secondo tempo. Ripresi un sorso della birra, sperando che quello potesse anestetizzare tutto e anche quel momento.

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Riappoggiai il bicchiere accanto a me, sentendo ancora la presenza di Jenny. Si era seduta accanto a me.....sul divano, fissando la tv insieme a me. Cosa stai guardando di bello? chiese lei curiosa mentre io non distoglievo lo sguardo dal televisore. Sport. non dissi nulla al di fuori di quello. Stavo guardando il basket e lei lo conosceva visto che Jake un tempo giocava esattamente come me. Non mi piace lo sport. Lo sai. Possiamo vedere qualcosa di piu divertente? non riuscii a terminare la frase che cambiò improvvisamente canale, spospostandolo e mostrando nuove immagini che non erano basket. Una parte di me lo sapeva che l'aveva fatto perchè si trattava di una bambina...che l'aveva fatto senza pensarci, ingenuamente...e senza doppi fini...ma io semplicemente ebbi la vista annebbiata, cosi come il mio cervello. Vidi quel gesto non come un gesto fatto da una bambina di 10 anni...ma come un'intrusione, un colpo alle mie abitudini, a una parte di me stesso....una mancanza di rispetto. Fu un attimo....e quel telecomando che Jenny aveva appena preso in mano, le fu strappato di mano brutalmente. Non azzardarti a toccarlo un'altra volta. dissi con tono cattivo, molto diverso dal tono che le riservavo solitamente, prima dell'incidente. Avrebbe dovuto capire anche lei: da quel giorno erano cambiate molte cose....forse tutto.


view post Posted: 26/11/2015, 00:01     +2I don't know where I'm - Casa Green
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Non mi importavano i giudizi esterni, cosa avrebbe fatto la gente al mio posto. Come si sarebbe comportato chiunque altro in quelle mie condizioni. Ad essere su una sedia a rotella vi ero io e non gli altri. Solamente io sapevo come ci si sentiva, come ci si sentiva inutili, deboli, rotti e malfunzionati. Io sapevo cosa volessse dire non riuscire ad allacciarsi le scarpe, a giocare con tuo figlio, a toccare e desiderare allo stesso modo tua moglie o...a giocare. Sapevo tutto quello ed era per questo che mi comportavo cosi. Perchè sapevo cosa volesse dire avere tutto e poi improvvisamente...niente. Avevo sperato cosi tanto nella mia vita, che ora avevo smesso di sapere come si facesse. Non era servito a nulla e quindi avevo deciso di risparmiare il mio tempo, nonostante fosse comunque inutile. Mi era stata tolta la capacità di muovermi, di fare quasi la totalità delle cose, di essere indipendente...quindi l'unica cosa che m rimaneva era il mio cervello, la mia mente. Il mio corpo difettoso, non mi serviva piu a nulla. La mia mente si, ecco perchè continuavo a prendere decisioni....da solo, su me stesso. Ecco perchè avevo deciso che a quel matrimonio non ci sarei andato. Non ne avevamo parlato, non l'avevo mai fatto apertamente probabilmente perchè Serena sperava in me, nella mia scelta di andarci e fare la famiglia felice. Eppure si sbagliava, non mi sarei fatto compatire da nessuno. Non sarei stato il fenomeno da baraccone di tutta Tree Hill. Non mi sarei fatto vedere dai miei vecchi amici, chi mi conosceva come il grande e sportivo Jess Green. Non mi sarei fatto vedere in quelle condizioni e lei avrebbe dovuto rispettare questo. Poteva essere dura per lei, ma tra i due ero io la vera "vittima" di tutto quello. Lei avrebbe potuto prendere e andarsene da me...abbandonarmi, lasciarmi li a morire dentro a quella casa. Io invece, non avrei potuto fare lo stesso..non essendo padrone piu di nulla ormai, neppure dei miei piu innocui movimenti. Guardavo la tv mentre sentivo Leo e Serena parlare anche di me. Non mi interessava, non volevo dare spiegazioni a qualcosa che secondo me si commentava da solo. Non dissi una singola parola a Leo, rimanendo in completo silenzio. Serena avrebbe parlato per me. Infondo camminava per me, mi vestiva, mi dava quasi da mangiare...quindi tanto valeva che crescesse Leo praticamente da sola. Io non servivo piu a nulla, neppure dentro a quella casa. Alzai leggermente il volume dello schermo, della puntata registrata dove venivano inquadrati i giocatori in una delle partite piu importanti del campionato. Fissavo le gambe di quei ragazzi che come me avevano avuto una semplice e grande passione: quella del basket. Non sapevo fare altro che quello, non sapevo reiventarmi, perchè quello era stato tutta la mia vita...fin da quando avevo 4 anni ed io ero non sapevo che farmene di me stesso. L'audio della partita aumentò e probabilmente Serena se ne accorse e mi venne vicino, piazzandosi praticamente tra me e il televisore, per catturare maggiormente la mia attenzione. Avevo sentito piuttosto bene le parole di Leo, era pur sempre mio figlio...e non prestargli attenzione era impossibile. Ma avevo deciso volutamente di non rispondere e di non prestare attenzione.
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Va bene, Serena La prossima volta risponderò a chi mi rivolge una domanda, specialmente a chi mi chiede come mai non voglia venire ad uno stupido matrimonio. Hai, ragione...avrei dovuto dirgli semplicemente che non ci vado per non farmi compatire da nessuno. Già troppe persone lo fanno dentro a questa casa. era quello no che voleva? Che rispondessi per educazione e che a parte tutto compissi il mio ruolo da padre. Bhe, avevo smesso di compierlo da quando ero tornato dentro a quell'ospedale. Fu solamente in quel momento in cui il mio sguardo cadde per davvero su Serena,sul suo aspetto quella particolare serata. Non avevo prestato attenzione a nulla...compresa lei, e non avevo visto la cura che aveva avuto nel prepararsi. I capelli ben fatti, il trucco, il vestito e i tacchi che la rendevano assolutamente bella. Troppo bella....ora per me. Stai davvero been con quel vestito. Speri di far colpo su qualcuno? chiesi in modo pretenzioso viste le numerose volte in cui le suggerivo di prendere quella porta e rifarsi una vita senza il sottoscritto. Era bella quella sera, come tutte le altre sere....ma la delusione di me stesso, mi faceva reagire in quel modo scostante. Non vengo e non cambiero' idea. Almeno tu potrai impiegare diversamente la tua serata. Quindi divertiti. dissi appositamente cercando di vedere le azioni che stavano avvenendo dietro di lei, nello schermo semicoperto dal suo corpo. E non prestai volutamente attenzione al nome che pronunciò come se niente fosse. Jake. Il mio migliore amico, che non vedevo esattamente da 5 settimane, esattamente da quando ero tornato a casa dopo il ricovero in ospedale. Avevo allontanato anche lui...forse anche peggio rispetto ad Ade o Serena. Lui era sempre stato il mio grillo parlante, la mia coscienza...e sapevo ormai filo per segno quanto avrebbe detestato il mio comportamento e quante parole belle e buone avrebbe detto per farmi reagire. Era servito la prima volta, era stato bravo...ma ora non avevo piu senso. Fu in quel momento che sentii il campanello....e questo mi salvò visto che Serene andò ad aprire, spostamendosi finalmente da davanti alla tv. Sapevo chi fosse.....Jake, perennemente in anticipo e sapevo anche perchè. Se avesse avuto tempo mentre Serena finiva di sistemare Leo...lui avrebbe avuto tempo per parlare con me, per farmi il lavaggio della testa per farmi rinsanire. Arrivano rinforzi.. dissi tra me e me riferendomi a Serena e Jake, uniti nella battaglia contro di me e il mio caratteraccio. Io rimasi immobile, senza voltarmi o senza dire una parola. non volevo modificare i miei piani, non volevo che nulla cambiasse...seppur fosse entrato Jake e la piccola Jenny.
view post Posted: 17/11/2015, 20:05     Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
*ciao bella brunetta! Guarda, chi si rivede.* by D.S.
view post Posted: 15/11/2015, 20:12     +2I don't know where I'm - Casa Green
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Avevo avuto la mia possibilità e l'avevo giocata. Era andata fottuta, letteralmente. Ecco perchè questa volta vedevo tutto ancora più nero e peggiore di prima. Sapevo che ora non avevo seriamente più possibilità. Sapevo che era impossibile tornare come prima, tornare a solito Jess, quello normale, quello capace semplicemente di camminare, di giocare, di giocare con suo figlio. Sapevo che era stato difficile la prima volta, il peggior dolore della mia esistenza. Sapevo che avevo toccato il fondo in quell'occasione. Avevo fatto schifo, avevo rovinato la mia vita..non solo la mia, ma anche quella delle persone che amavo e che mi amavano. Avevo rovinato tutto....ma alla fine ero riuscito ad alzarmi. Avevo preso tutta la forza che avevo in corpo, tutto il coraggio e mi ero alzato dopo tutto quel tempo. Avevo fatto uno sforzo disumano a riprendere in mano tutto...a chiedere scusa per i miei errori, cercare di tornare sui miei passi e riprendere la loro fiducia. Mi ero aggrappato alla solapossibilità di riuscire che mi era stata data dai dottori. Una su un milione. Ed io ce l'avevo fatta. Avevo tirato fuori le palle e nonostante tutto, nonostante la sofferenza e il dolore arrecato, ci ero riuscito. Ero morto letteralmente per tornare a vivere. Ed ora dovevo fare tutto da capo, anzi da un punto ancora piu basso, ancora piu fondo, ancora piu oscuro. E da li non sapevo come rialzarmi, non con la consapevolezza che ora le possibilità era 0. Zero, nulle, nessuna. Era uno stato cronico e irriversibile. I danni che avevo arreccato alla mia colonna vertebrale erano troppo seri e l'operazione mi aveva permesso semplicemente a regolarizzare il tutto, dandomi normalità e paralisi. Era assurdo, era qualcosa che mi faceva incazzare in modo incredibile. Probabilmente era stata anche colpa mia quel peggioramento....quel mio essere cosi ostinato e voler ad ogni costo, riprovarci, rialzarmi. Ora sapevo che nonostante tutto anche se ci fossi riuscito l'ennesima volta andando contro ogni previsione, calcolo e statistica....avrei fatto la stessa fine nuovamente. Sarei nuovamente ripeggiarato da li ad un anno e le mie condizioni sarebbero state le stesse per l'ennesima volta. Era un cerchio oscuro senza fine...e con me stato tirando anche le persone attorno a me. Specialmente Serena e mio figlio.

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Avevo passato settimane in ospedale. In quel posto orribile che lentamente stava diventando la mia seconda casa. Controlli, analisi, riabilitazione che tanto non serviva a un bel niente...e riposo. Io odiavo risposarmi, era sempre stato cosi. Io detestavo essere incapace di muovermi, essere immobilizzato e non fare nulla. Eppure ora era l'unica cosa che potessi fare da solo, in completa autonomia. Perchè era molto semplice....non ero piu autonomo. Non ero piu capace di fare nulla, quelle cose stupide ma fondamentali che il vecchio Jess faceva. Non mi guardavo piu allo specchio, non mi importava piu del mio fisico...rotto, malato e da buttare. Una folta barba ricopriva il mio viso, gli occhi spenti, rossi e sempre nel vuoto. Ed una sedia a rotelle ora che rappresentava il mio unico modo per muoversi, ma camminare. Il prolungamento delle mie braccia ormai era una bottiglia del miglior scotch che avevamo in casa. Non usavo neppure piu il bicchiere, non ne vedevo il senso. Passavo la maggior parte del tempo davanti alla tv...a logorarmi l'anima davanti a partite di sport, compreso il basket. O ancor peggio a rivedermi partite dove io stesso giocava in nba insieme al mio amico Nathan che continuava a giocare. Guardavo, soffrivo e tenevo tutto dentro...covando una rabbia assoluta e senza precedenti. Non parlavo, per il semplice fatto che non volessi nuovamente ferire chi viveva con me sotto quelle quattro mura. Ormai non partecipavo piu alla vita di quella famiglia...semplicemente cercavo di non considerare nessuno, Serena o Leo....evitandoli la pietà di compatirmi e di avermi attorno. Preferivo starmene nel mio dolore e lasciarli vivere la loro vita "normale". La mia era quella di un handicapato, di un uomo privato della sua forza, della sua autonomia, del suo coraggio e del suo essere uomo. Mi sentivo un pezzo difettoso e rotto...ed ogni giorno mi sentivo peggio.

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Jess, hai scelto cosa mettere? Appena finisco di sistemare Leo, ti aiuto a cambiarti..altrimenti faremo tardi. Non avevo smesso di amare Serena. Neppure un momento, neppure durante i miei sbagli e i miei piu grossi errori. Continuavo ad amarla ma quello che non sopportavo era il fatto che lei continuasse a fare lo stesso. Continuasse ad amarmi, nonostante tutto...nonostante me, i miei drammi, i miei diisagi, i miei problemi...la mia sedia a rotelle ora. La sua solarità e la sua positività che da sempre mi avevano fatto innamorare di lei, ora mi pesavano piu che mai....scontrandosi perennemente, ogni giorno, con la mia continua e pesante depressione ed oscurità che mi colpiva. Detestavo tutto quello perche avrei preferito che si allontanasse da me nuovamente...ma per stare bene, per cercare di trovare la sua felicità che era chiaro non fossi io.
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Nonostante tutto....nonostante l'amassi piu della mia stessa vita, avevo capito che IO non l'avrei potuta rendere felice. Non ero in grado di star bene con me stesso, come potevo far star bene lei!? Mi sentivo inutile...e ogni occasione era buona per farmi sentire il "secondo figlio", che andava cambiato, sistemato, pulito....e spinto. Era assurdo e questo mi faceva impazzire. Sei fortunata stasera, devi cambiare solamente "un figlio". L'altro non viene. specificai il fatto che non sarei venuto al matrimonio di Haley e Lucas, anche se ero stato invitato. Non volevo rendermi ridicolo davanti a tutti....ad una cerimonia con tutti i nostri ex amici presenti. Sarei rimasto in casa, a continuare a fare quello che stavo facendo..ossia niente per il resto della serata. Lei avrebbe potuto divertirsi e passare una bella giornata senza di me. Entrambi e anche Leo saremmo stati soddisfatti.


view post Posted: 15/11/2015, 17:12     +1Laley Weeding - Always and forever - Altri luoghi
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Quando trovi la persona giusta, lo senti. Semplicemente. Lo capisci, lo percepisci e ti rendi conto che la tua vita prima di allora non era stata realmente vita. Capisci che ogni sorriso, ogni risata, ogni momento felice non era realmente cosi....che quelli non erano veri sorrisi, le migliori risate o gli attimi piu felici. Capisci e vedi tutto sotto un'altra luce...e riprendi nuovamente a respirare per davvero. Avevo sempre amato Lucas, sin dal principio...semplicemente le nostre strade avevano fatto un giro inifito per trovarsi, per ritrovarsi. Ci era servito tempo, anni, momenti difficili , lacrime e dolore per capire i nostri reali sentimenti...ma poi avevo capito che la mia vita apparteneva a quel ragazzo. Lo stesso che sin dall'infanzia si divertiva a tirarmi i capelli, a farmi dispetti, a rubarmi il cioccolato o a copiare i miei compiti dopo ore di sudore e di concentrazione. Avevo capito che l'amore vero, quello per sempre, era quello che ti faceva star bene...quello che ti fa ridere, che ti permette di affrontare ogni giorno con il sorriso. E che l'amore quello struggente, destabilizzante, quello forse straordinario sotto certi punti di vista, era solamente passeggiare....era importante, era fondamentaler per apprezzare l'amore vero, ma non era quello che volevo per davvero. Ero stata fortunata...perchè nella mia breve vita li avevo provati entrambi. Prima con Nathan, avevo provato cosa si provava a trovare l'amore struggente, quello che ti fa soffrire, che ti smuove anima e corpo e che ti destabilizza ogni volta. Quello che non ti da tregua, non ti da pace, non ti fa mai fermare. Avevo amato quel tipo di amore, l'avevo seriamente fatto mio...ed ero stata fortunata di averlo trovato con Nathan. L'avevo amato per cosi tanto tempo....ma poi le cose erano andate diversamente. Lui aveva scelto una persona piu simile a lui, piu affine, più giusta per lui...ed io ero entrata in una fase di dolore e di sofferenza che per sempre avrei ricordato. Ricordavo quanto non mi sentissi abbastanza, quanto mi sentissi in difetto, quanto mi detestassi....fino a quando Lucas non era entrato nella mia vita in modo diverso. Era strano, lui era sempre stato nella mia vita...lui era lunica certezza ferma della mia esistenza...eppure quel momento cambiò tutto. Mi fece finalmente capire di cosa avessi seriamente bisogno per essere felice. Capii quale fosse l'amore giusto per me, quello che ti fa stare bene. Quello che ti permette di superare ostacoli, e non quello che te li crea per problemi o incomprensioni. L'amore inteso come rifugio, come casa, come posto caldo e sicuro dove trascorre i propri giorni e ogni momento della propria vita. Avevo trovato tutto questo in Lucas e ora tutto stava diventando piu reale. Piu vero e concreato. Com'era concreta e visibile, quella lieve pancetta che nascondeva nostro figlio. Il frutto di quell'amicizia sbocciata dopo tanto tempo in amore. Lucas era stato il mio migliore amico, il mio confidente...ed ora era anche il mio compagno, il mio amante, il padre dei miei figli...il mio tutto. Lucas era parte di me ed io ero parte di lui. Da sempre. Ancora non ci credevo....ancora non realizzavo il fatto che quello fosse il giorno delle nostre nozze, il coronamento di un sogno nato cosi tanti anni prima. 15 precisamente. 15 anni di noi, in sfumature e modi diveris...ma pur sempre noi, fondamentali all'altro. Il vestito bianco, lungo e pieno di pizzo mi aiutava a capire che tutto quello era vero e che stava accadendo ora, in quell'esatto momento. Guardavo la mia immagine riflessa e mi vedevo per la prima volta in vita mia bellissima, splendente e solare. Avevo sempre avuto una bassa considerazione fisica di me...ma non in quell'occasione. Vedevo gli occhi dell'amore, vedevo la gioia e la serenità finalmente sul mio viso. Ed ero felice, felice di quello che avevo e della mia vita.

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Arriverai tardi al lavoro. dissi io come al solito pensando prima a lui che a me stessa. Si insomma quando il tuo fidanzato si propone di accompagnarti al lavoro, uno solitamente è felice e lusingato...non in ansia e preoccupato. Ma quella ero io, sempre la solita Haley James. Ti ho detto di non preoccuparti. Me la sò cavare. Ho detto a Finn che sarei arrivato piu tardi questa mattina. spiegò lui mentre camminavamo verso l'entrata della scuola, sotto braccio. Povero Finn, lo dovrei invitare piu spesso a cena per farmi perdonare per come lo tratti. risposi con il sorriso mentre salutavo alcuni alunni che stavano entrando esattamente come me. Tutti mi conoscevano come la nuova Professoressa James, insegnante di letteratura, e questo mi piaceva e non poco. Molti continuavano ad assocciare il mio nome ed immagine alla cantante e alle canzoni che avevo prodotto ma ero felice anche per questo. Era stata una parte fondamentale della mia vita. Perchè stai andando cosi lento? Solitamente non ami venire in questo posto pieno di ricordi di quando eri un giocatore famoso e promettente. aggiunsi riferendomi al suo passo lento, e poco deciso. Lo conoscevo fin troppo bene per capire che vi era qualcosa sotto. Il suo insistere per accompagnarmi a scuola e la sua lentezza erano segnali di qualcosa che bolliva in pentola. Entrammo nell'edificio e notai un paio di ragazze guardandomi e sorridendo felice mentre un altro paio di ragazzi ridevano indicando Lucas. Non ho fretta oggi. Possibile che ti lamenti sempre, Professoressa James? Non vorrei essere nei panni di quei poverini che devono averti come insegnante tutto il giorno. disse lui continuando ad accompagnarmi verso la mia aula. Io lo guardai sorridente, ma comunque non mi convinceva...rimanevo della solita idea. Arrivammo davanti alla porta della mia aula e mi fermai per salutarlo.... Siamo arrivati. Qualsiasi cosa tu abbia architettato, la scoprirò sappilo! dissi avvolgendo le mie braccia al suo collo e baciandolo. Mi metteva di buon umore e lo amavo seriamente per questo. Mi rendeva felice...ed ogni giorno era sempre piu speciale insieme.Gli augurai buona giornata e staccandomi da lui, entrai nella mia aula per iniziare ma rimasi letteralmente spiazzata da quello che trovai. All'interno della mia classe, ogniuno dei miei ragazzi aveva in mano un cartello colorato con una lettera....e vicini, accanto alla lavagna insieme formavano una domanda che mi lasciò senza parola "will you marry me?" . Rimasi immobile, portando le mani al viso...sentendo gli occhi lucidi e bruciarmi dall'emozione. Haley James... sentii nuovamente la voce di Lucas e lo vidi piazzarsi proprio davanti a me, con dietro quella scritta assolutamente perfetta e toccante. Ne abbiamo passate tante insieme. In quest'aula ho iniziato a conoscerti e ad apprezzarti. Abbiamo passato ogni stadio possibile della conoscenza. All'inizio non credevo neppure di starti molto simpatico visti i numerosi dispetti che mi piaceva farti. Sono stato invidioso per un periodo della tua intelligenza, della tua bravura, della tua correttezza in ogni cosa nella vita....Siamo diventati amici, migliori per la maggior parte del tempo.
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Ci siamo stati per l'altro...nei momenti belli e brutti. Sei stata sempre al mio fianco, non c'è un momento della mia vita, in cui io non ti veda li. Presente, insieme a me, complice. Sei stata la spalla su cui piangere, sei stata la mia mente nei momenti difficili e meno lucidi, sei stata la mia coscienza, il mio cuore nell maggior parte del tempo...e da sempre parte della mia anima. Mi hai reso il ragazzo piu felice del mondo quando hai aperto il tuo cuore a me. Un cuore ferito, deluso...ma pur sempre grande e pieno di emozioni. Mi ha dato una possibilità ed io ho deciso di non sprecarla. Siamo stati compagni, amanti, complici....ed ora sono pronto al prossimo stadio, forse il piu importante di tutti. Voglio essere il compagno della tua vita, Haley. Tuo marito per il resto dei miei giorni.
e dopo quel discorso perfetto mi mostrò quell'anello che non mi permise di dire o pensare nulla. Quello fu il momento piu felice ed incredibile della mia vita. Io non potevo chiedere altro...che avere lui, per il resto dei miei giorni. Per il resto della mia vita e l'unica cosa che seppi fare fu baciarlo prendendo il suo viso tra le mani a baciandolo con tutto l'amore che avevo. Sempre e per sempre.

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view post Posted: 15/11/2015, 14:30     +1Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
Nome pg: Haley James
Cos'è successo in questi anni:
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Haley James ha finalmente trovato la felicità, dopo anni difficili e di buio. Subito dopo la fine del liceo, il suo "amico" ed artista Chris Keller l'ha invitata a partire con lui per il suo tour nazionale, proponendole di aprire ogni suo concerto per l'America. Questo ha reso Haley James una stella promettente della musica, la sua grande passione da tutti quegli anni. La passione che metteva nel suo lavoro, nella musica, nel suo talento e in quello che faceva quotidianamente...le permettono dopo due anni di voltare pagina anche a livello personale ed emotivo. Dopo la forte delusione e sofferenza provata con Nathan Scott, che scelse con il cuore Brooke Davis , riprese lentamente a voltare pagina....con l'aiuto dell'unica persona necessaria e fondalementale della sua vita. L'unica certezza avuta da sempre e per sempre. Lucas Scott. Lucas dopo la pubblicazione del suo primo romanzo, che ebbe un fortissimo successo, decide di seguirla durante uno dei suoi importanti tour. Il suo lavoro, quello di scrivere, gli permette di adattarsi ad ogni situazione e location e questo permette ai due di avvicinarsi maggiormente...fino a quando la delicata amicizia si trasforma in qualcosa di piu.

Ero chiusa nel mio camerino, di quel grande pullman che ci portava in giro per tutta l'America. Ormai ero stata brava abbastanza per meritarmene uno tutto mio.....grazie al fatto che il pubblico aveva iniziato ad apprezzare anche me. Ormai non aprivo più solo i concerti di Chris,ma duettavo con lui e mi lasciava abbastanza spazio per farmi conoscere.Per far conoscere le mie canzoni, la mia musica. Era appena finita una serata...assolutamente incredibile, assolutamente perfetta. Il pubblico era stato caloroso....talmente tanto da farmi venire la pelle d'oca, sentendo tutta quell'energia attorno. Era incredibile quanto amore, quanta passione ci potessero mettere le persone. Ed ero contenta....in parte. Non totalmente...perchè una parte di me, la mia mente in particolare, era vagata troppo....arrivando di nuovo a quel pensiero fisso. Quel pensiero che credevo sempre di aver cancellato...ma che a volte si presentava così su due piedi, spiazzandomi...e mandandomi in confusione. Stavo parlando del pensiero di Nathan....avevo pensato a lui mentre avevo cantato, mentre avevo cantato dell'amore...mentre avevo urlato al mondo l'importanza dell'amore. E mi sentivo terribilmente strana....specialmente quando arrivata nel camerino avevo visto la sua foto su quella rivista. Lui e una ragazza mora che tutti etichettavano come la sua nuova conquista.
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Sembrava così diverso....quasi un Nathan differente da quello che avevo conosciuto io, un Nathan che era andato semplicemente avanti. Senza di me. Non sapevo com'erano andate le cose con brooke....se fosse solo una trovata pubblicitaria o qualche scherzo di qualche giornalista...ma il punto era: lui non stava pensando me. Ne ora ne mai, mentre io....a volte mi ritrovavo così dannatamente incapace di andare avanti. Avevo stretto quelle pagine contro di me...mentre avevo preso la chitarra ed avevo iniziato a cantare quelle note così triti e malinconiche. Talmente tante che sentivo gli occhi pungermi.....arrivando fino a piangere appena, mentre le lacrime rigavano le mie guance...continuando però a cantare, ad esprimermi con la musica. Dovevo tirare fuori tutto...farlo...altrimenti sarei impazzita. Non piangevo mai, credetemi....mi obbligavo a non farlo ed era successo raramente da quando ero partita,ma quella sera....erano state troppe cose messe insieme, un accumulare e le mie difese non avevano semplicemente retto. Piangevo, ma lo facevo da sola....distante da tutti, sola con me stessa. Fino a quando sentii la porta aprirsi a Lucas comparire davanti. Eccoti qui...tutti ti stanno aspettan.... entrò in scena con quelle parole ed io mi bloccai istintivamente, non volendo che mi vedesse così. In quello stato assurdo....e non da me. Io ero andata avanti...io lo sapevo, sapevo che non era giusto...che tutto quello era superato, ma a volte il pensiero di come potesse essere riaffiorava, facendomi del male. Le mie mani lasciarono immediatamente le corde della chitarra...mentre la mano libera andò a sfiorare il mio viso, asciugando quelle lacrime che speravo non avesse visto. Speravo certo...ma conoscevo bene Lucas e sapevo che quel pianto non sarebbe passato inosservato. Scusa, mi ero messo a suonare.Arrivo subito. feci finta di niente mentre lo notavo guardarmi con quegli occhi carichi di dispiacere per me, mentre mi veniva vicino. Che ti è successo? chiesi lui in apprensione mentre io mi alzavo facendo finta di niente. Non volevo rattristarlo con i miei pensieri....da li a 10 minuti tutto si sarebbe sistemato, già lo sapevo. Mi conoscevo fin troppo bene. Niente, Lucas. Stavo suonando quella canzone e mi sono semplicemente commossa. Tutto qui. dissi voltandomi per un attimo verso di lui, facendo un debole e tirato sorriso. Volevo che mi credesse....perchè credetemi vedere quell'espressione sul suo viso era ancora peggiore di tutto il resto. Non è vero, Hales. Ti conosco. Conosco tutti i tipi dei tuoi pianti...e quello non era per commozione. spiegò lui seguendomi visto che ero andata a sistemarmi allo specchio. Avevo un aspetto disastroso...così come i capelli e gli occhi leggermente sbavati e ancora rossi. Davvero, Lucas...non è... mi bloccai visto che lo notai afferrare la rivista che avevo appoggiato sul tavolino e guardò la foto incriminata di Nathan, il suo fratellastro. Hales... riusci semplicemente a dire mentre sul suo viso compariva l'espressione dispiaciuta e malinconica, spazzando via quella preoccupata. Lui mi capiva, era sempre stato così...ma non volevo seriamente affrontare il discorso. Sto bene, davvero. cercai di dire senza guardarlo...mentre lo sentivo avvicinarsi a me ed io lo lasciai avvicinarsi. Avevo bisogno di lui, di un suo abbraccio..di sentirlo vicino a me. No, non stai affatto bene. Ti conosco...non devi mentire a me. disse lui mentre senza aggiungere altro mi abbraccio, immergendomi tra le sue braccia...e in lui, che sapeva di buono, di casa.

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E' solo un momento. Ora mi passa. dissi cercando di trattenere le lacrime che ora con quel contatto avevano ripreso a scorrere, come se mi sentissi libera dentro a quelle sue braccia. Libera di essere davvero me stessa. Tutti gli attimi che vuoi, non mi interessa. rispose lui stringendo di più quella presa che mi fece sentire terribilmente strana. E' che a volte mi ritrovo a pensare al fatto.....che io non sia stata abbastanza. Per lui. E mi domando...se potrò esserlo mai per qualcuno. Ho solo paura di non esserlo mai, per nessuno. era quello il punto che mi faceva più soffrire. Sapere che la sua scelta era ricaduta su qualcun'altro...che riusciva a dargli qualcosa in più, più di quanto riuscissi io. E questo quando ami qualcuno è così triste...che ti fa dubitare di ogni minima cosa. Il mio amore non era stato forse abbastanza? Non era stato sufficiente? O non ero stato io ad esserlo? Quei pensieri colpivano la mia mente, impedendomi di ragionare ore a mente lucida...come facevo sempre, perennemente. Non dirlo neppure, Hales. Non pensarlo...perchè ti sbagli. Avrei voluto farlo credetemi ma in quel momento non riuscivo a trovare un pensiero positivo, come mio solito. Ero semplicemente scivolata in un vortice di pensieri malinconici. Scossi la testa istintivamente...non trovandomi d'accordo con le sue parole. Per chi, Lucas? Insomma guardami...quant'è passato? due anni? E sono ancora qui....immobile, ferma....al punto di partenza. E non osare dire il nome di Chris Keller...perchè per lui chiunque sarebbe abbastanza.
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dissi tirando in ballo quel musicista al quale ero riconoscente. Mi aveva confessato di nutrire qualcosa per me....ma non gli avevo creduto. Insomma tipi come Chris Keller si innamoravano almeno sette volte alla settimana ed ero convinta che si fosse imputato su di me perchè non mi ero messo ai suoi piedi e non gli avevo dato nessuna soddisfazione. Io intendevo qualcun'altro...qualcuno che potesse nutrire per me qualcosa di vero, qualcosa di più. Quei pensieri non fecero che accrescere quelle lacrime che continuavano a scorrere, rigandomi le guance ora arrossate. Sentii la presa del ragazzo indebolirsi appena....ed io lo lasciai fare, continuando ad essere però abbandonata a lui, completamente. Probabilmente non sapeva rispondermi....e bhe lo immaginavo,perchè lo sapevo. Non sarei stata abbastanza per nessuno...semplicemente perchè i ragazzi preferivano tipi misteriosi come Peyton o belle e sensuali come Brooke Davis. Nessuno poteva innamorarsi davvero di una Haley James, una goffa...e timida ragazza tutor. Lo sei....ad esempio per me. quelle parole me le disse fissandomi negli occhi, costringendomi quasi a fissarlo a mia volta. Apprezzavo il suo tentativo...seriamente, non vi era nessuna persona più dolce e cara di lui ....ma non era quello il punto. Apprezzo davvero il tuo tentativo, Lucas...ma non è la stessa cosa. spiegai con un debole sorriso mentre abbassavo lo sguardo staccandomi appena da lui giusto per parlare e per cercare di asciugarmi quelle odiose lacrime. Anche se dovevo ammettere che il nostro rapporto era cambiato molto negli ultimi due anni.....non credevo potesse essere abbastanza. Erano cambiate parecchie cose...nuove sensazioni erano subentrate...come ad esempio la gelosia, ma la classificavo come paura visto che l'unica cosa che mi era rimasta ora era lui. Avevamo passato molto tempo insieme rispetto ad un tempo...ed eravamo cresciuti, abbandonando quell'ingenuità nei sentimenti e nelle azioni. Ma non era questo il punto.....io per Lucas rappresentavo un'amica, la sua migliore amica. Invece lo è, Hales. E tu infondo lo sai. ammetto che quelle parole mi spiazzarono forse molto di piu rispetto a quella foto. Lo sapevo....così aveva appena detto Lucas....e per un attimo mi ritrovai a pensare a noi, a tutto quel percorso fatto insieme. A tutti quegli anni uniti, insieme....contro tutto il mondo. Il nostro capirci al volo, il nostro proteggerci...il nostro esserci sempre per l'altro...il nostro impazzire quando l'altro stava male. Rimasi in silenzio cercando di ponderare bene le parole....che però non riuscii a dire, neppure pronunciare. Le cose sono cambiate da un pò di tempo. E so, sono sicuro, che anche tu lo hai percepito. aggiunse lui, notando la sua difficoltà nell'esprimersi. Credetemi chiunque altro non avrebbe visto il suo torturarsi il braccialetto che aveva al polso...il suo muovere lo sguardo da una parte all'altra, non riuscendo a stare fermo...ma io lo notai. Come notavo qualsiasi cosa che riguardasse lui. Lucas, io sono confusa.. provai a dire cercando di ragionare, ma tutto quello mi sembrava surreale da una parte...ma dall'altro mi sentivo di capirlo. Lo comprendevo....e riuscivo a percepirlo. Eravamo cresciuti, eravamo diventati adulti...ed avevamo lasciato quei due ragazzini che dormivano insieme un tempo, che scherzavano senza malizia e pudore. Eravamo cresciuti....e con noi anche le nostre sensazioni, le nostre emozioni. Oh tu non sei confusa, Hales. Non esiste una persona meno confusa di te... E non mi interessa se stai pensando ancora a Nathan, perchè una parte di te lo farà sempre...per il resto del tempo. Lui è stato importante per te.....ma sento di esserlo anche io. Allo stesso modo. Allo stesso modo. Lo stesso sentimento...ma avvenuto in maniera del tutto diversa, quasi opposta. Io rimasi semplicemente in silenzio...scontrando i miei occhi nei suoi terribilmente chiari quella sera, quasi profondi...così intensi. Lucas...mi ritrovai a pensare guardando quel ragazzo che avevo visto miliardi di altre volte, ma che ora riuscivo a percepire in maniera quasi nuova, diversa. Probabilmente riusciva ancora a percepire la mia incredulità in tutto quello.....in quella rivelazione forse necessaria ma assolutamente improvvisa. Così lo notai aprire nuovamente la bocca...aggiungendo. So che è così...e te lo posso dimostrare. e mi bacio, lasciandomi senza parole. Quel bacio dopo tanto tempo lo fece, di nuovo.

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Dopo tre anni di vita insieme, dopo aver girato insieme l'intera America i due decidono di ritornare a Tree Hill, la loro vera ed unica casa..anche per stare vicina alla famiglia di Haley, specialmente sua mamma che presenta alcune complicazioni di salute. Decidono di trasferirsi nella vecchia casa di Lucas, essendo Karen partita con il suo nuove compagno e la piccola sorella di Lucas, Lily. I due passono anno meravigliosi...ed Haley, decide di dedicarsi a qualcosa che ama altrettanto come la musica. L'insegnamento e la letteratura. Si propone come insegnante al Liceo di Tree Hill e dopo pochi mesi le viene affidata al cattedra di insegnante permanente. Le belle notizie però non finisco, visto che una sera Lucas le chiede di sposarlo...e di coronare insieme il loro sogno d'amore duranto cosi tanti anni. Haley accetta subito...felice anche del fatto che a breve la loro famiglia si allarghi, essendo incinta da alcuni mesi. I due felici, decidono di organizzare velocemente il matrimonio....semplice e non troppo fastoso, nella chiesta principale di Tree Hill invitando tutti i loro amici, persi anche durante quegli anni....ma felici di ritrovarli dopo tutti quegli anni.
view post Posted: 15/11/2015, 13:16     Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
facciamo una role unica/comune (pensavo matirmonio haley e lucas) o singole???
view post Posted: 15/11/2015, 00:52     Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
Domani vi avviso voglio iniziare! quindi preparateviiii!!
view post Posted: 9/11/2015, 23:51     +2Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
Se va be ciao. Addio.

VOI MI FARETE MORIRE. TUTTI. GIA PIANGOOO E NON VEDO L'ORA DI INIZIAREEEEEEE!!!!!!!!!!
MI SIETE MANCATI TUTTIIIII!!!!
SERENA,
CHRIS,
STEVE,
JAKE!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
view post Posted: 8/11/2015, 23:07     Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
io questi due li amo.

i jerena poiiii mamma miaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa
view post Posted: 26/9/2015, 21:02     +2Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
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Nome pg: Adrianna Green
Cos'è succcesso in questi anni:


Bhe sicuramente Jess, suo fratello ha racchiuso tuti i drammi della famiglia in questi cinque anni. La vita di Adrianna risulta rosea, serena e felice. Non è stato sempre cosi, forse non in certi momenti e in certe situazioni ma ha cercato sempre di sorridere, di andare avanti a testa alta e di affrontare il tutto con la sua solita solaritaà e la sua positività. Per lei, ma sopratutto per Sam. Sua figlia, la figlia sua e di Chris. Dopo il liceo, nasce la piccola Sam. il 23 agosto, pieno agosto, una giornata calda e piena di sole esattamente come lei. Una bambina felice, bellissima, sana e con un sorriso che ti ruba subito il cuore e anche l'anima. Ed è probabilmente tramite gli occhi di Sam, che Ade capisce e riconosce quanto il suo cuore ha sempre saputo. Ade e Chris decidono finalmente di darsi una possibilità, di dare una possibilità al loro grande amore, quello mai vissuto in pieno fino a quel momento per circostanze o per momenti sbagliati. Nasce una storia d'amore, a tre...una famiglia e questo riempe il cuore di Adrianna, facendole toccare la felicità piu assoluta. Il suo essere mamma inizia a diventare per lei la sua ragione di esistenza, Sam inizia ad essere la sua priorità ogni singolo giorno. E Chris con lei, legandola a lui in maniera indissolubile. Passarono pochi mesi di amore puro, che Chris fu chiamato all'ordine, costringendolo a partire per una missione militare in Asia. Una missione che li tenne lontani piu di un anno. Un anno in cui dovettero farsi bastare chiamate nel cuore della notte, lettere scritte in lacrime ma piene di speranze e di parole positive, fotografie, messaggi vocali, regali in ritardo ma sempre piu sentiti. 14 mesi di lontananza ma anche di estrema presenza in quelle rare e intense occasioni. Un amore vissuto a gocce, ma abbastanza ma renderli le persone piu felici di questo mondo. Un amore che ti consuma, che ti riempe ogni giornate ed ogni pensiero. Sam crescce a vista d'occhio e Ade cerca in ogni modo di non fargli mancare troppo la presenza del padre, anche vista l'assenza di suo fratello Jess. Era un natale di un anno fa quando Chris annunciò alla piccola e ad Adrianna la sua scelta di lasciare la missione, nonostante le grandi responsabilità e i riconoscimenti. Aveva deciso di mettere davanti al suo sogno e alla sua carriera la cosa piu importante per lei, la sua famiglia e l'amore. Seguono mesi in cui la presenza, la quotidianità prendono il soppravvento, spazzando via mesi ed anni di mancanza e di assenza. Le festività vengono passate tutti e tre insieme, felici e sorridenti...mentre la piccola Sam cresce a vista d'occhio.

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Chris si tiene occupato con qualche lavoretto ogni tanto, cercando di rinventare la sua vita e cercare di capire cosa fare del suo futuro professionale, anche se riprendere a giocare a basket gli sarebbe sempre piaciuto. Si potevano contare sulle dita di una mano le uscite mondane dei due, visti gli impegni della piccola e il loro importante ruolo da genitori....ma la premiere del nuovo film di Alex Dupre, miglior amica di Chris, rappresenta una buona occasione per i due per tornare giovani insieme per una serata. La prima sera senza Sam, ma anche la prima dopo tanto tempo insieme come un tempo. Tutto possibile grazie alle cure di Lisa, una cara e dolce baby sitter raccomandata da una delle madri delle amichette di Sam. Una studentessa del college che per arrotondare alla sera e ai weekend svolgeva il lavoro della baby sitter.Quella sera pero innescò qualcosa nelle loro vite che creò diverse reazioni a catena. Nello spettacolo di apertura della premiere un artista aveva avuto un imprevisto e risultava un buco in termini di esibizioni che avrebbe creato un forte ritardo e disagio all'intero spettacolo. Fu la brillante idea di Alex Dupre, ricordandosi la passione di Adrianna di un tempo di cantare e di ballare, propone alla sua "cognata" di salire su quel palco e di affrontare le sue paure, cogliendo al volo quella possibilità incredibile. A seguito di numerosi minuti di panico e di indecisione, Adrianna per gioco sale su quel palco ed il risultato fu incredibile: tutti i presenti furono incantati dalla sua voce, rimanendo colpiti dalla sua interpretazioni, dal suo sorriso e dal suo timbro. Adrianna su quel palco si sente quasi a casa, sicura, determinata e si sente in un modo che non provava da tanto tempo. In quegli anni era semplicemente cambiata, in un modo o nell'altro, ma in quell'occasione si sentìì semplicemente Adrianna Green, la ragazza di 23 anni con una grande passione per la musica e con una voce straordinaria.

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La sua interpretazione catturò l'attezione, non solo mediatica, ma anche di alcuni produttori presenti alla premiere e il mattino dopo ricevette la chiamata di un'importante casa discografica che desideravano provinarla e sentire il suo repertorio. Spaventata da quella nuova possibilità inizialmente Adrianna rifiuta ogni genere di contatto o di proposta, per il semplice fatto che tutto quello sconvolgerebbe il suo mondo, il suo nido, la sua famiglia e che non si sente pronta per tutto questo. Non si sente pronta per prendere in mano la sua vita come artista, quando ha deciso di fare la madre a tutti gli effetti. Passano settimane intense, agitate...in cui adrianna dice e dimostra una cosa, ma dentro di se combatte per quell'importante decisione. Una decisione che avrebbe cambiato le loro vite. Fu proprio Chris, una sera....mentre Sam gia dormiva a parlarle apertamente, spingendola a seguire quello che sentiva, a capire quello che voleva voleva a prescindere da tutto. A capire cosa voleva davvero Adrianna, come Adrianna, non come madre, come compagna o sorella o altro. Semplicemente Ade, lei e sola. Sicuramente quelle parole, innescarono il tutto....e la spinsero ad ascoltare nuovamente il suo cuore che fino a quel momento non aveva mai sbagliato. Decise il mattino seguente di contattare l'agente e nello stesso pomeriggio aveva gia un appuntamento fissato per far ascoltare la sua musica. Musica che lasciò il segno, visto che non dovettero neppure aspettare o decidere, visto che quella sera stessa aveva tra le mani un contratto discografico dalla durate di un anno . Il mondo sembrava innamorato e folgorato dal sorriso e dalla voce di Adrianna Green. Se prima c'erano stati dubbi e ripensamenti, la gioia per quell'opportunità prende il sovvravvento e se prima c'era stata molta riflessione e molti ripensamenti, ora si era dato il posto ad un'istinto e coinvolgimento che la fecero firmare il contratto il giorno seguente. Questo è l'inizio della storia di Adrianna Green, un'aspirante cantante sull'onda del successo discografico. Una storia fatta di concerti, di serate, di importanti ricompensi economici, di notti insonni, di mattine in cui si torna all'alba....il tutto cercando di compiere i suoi doveri da mamma e da compagnia.


"Nothing Like This" by Jessica Lowndes directed by Tao Ruspoli from 3 Dog Pack Pictures on Vimeo.

view post Posted: 26/9/2015, 19:41     Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
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Nome pg: Jess Green
Cos'è successo in questi anni:
5 anni che possono cambiare un'intera vita. Subito dopo la fine del college a Jess viene data un'importante opportunitaà di giocare come titolare in una famosa squadra del NBA. Fiero ed orgoglioso, gioca per più di un anno insieme al suo migliore amico Nathan Scott. Una vita perfetta: un lavoro che ama e che rappresenta la sua passione unito alla passione che nutre per la donna che ama, sua moglie Serena. Un anno in cui tutto sembra andare per il meglio. I riscontri dei giornalisti sportivi, le classifiche, i punteggi, un amore intenso e corrisposto, una vita piena e vissuta al massimo. Era il 20 Aprile di quattro anni fa quando Jess durante un'uscita con alcuni suoi compagni di squadra fa un incidente stradale. L'incidente ha forti ripercussioni sulla sua schiena, provocando una brutta fruttura ad alcune vertebre, richiedendo un intervento molto delicato. Durante l'intervento ci sarebbero state possibilità anche di lesioni ai muscoli che gli avrebbero potuto anche impedire di camminare del tutto, creando gravi traumi. Fortuntamente l'intervento va a buon fine, ma non come sperato. Viene riscontrato un leggero peggioramento durante i mesi successivi e la decisione da prendere è solamente una. Jess potra camminare senza problema, ma giocare a livelli professionisti no. Questo getta Jess in uno sconforto incredibile, allontanandolo dal suo centro e da se stesso. Una conferenza stampa conclude in maniera tragica e triste la sua pressione di giocatore di basket e da quel momento non sarà piu lo stesso. Inizia ad essere scostante, aggressivo, arrogante anche con chi non lo era mai stato, compresa Serena. Allontana amici come Jake e Nathan e ancche con la sua famiglia e Ade i rapporti si allentano. Lentamente inizia a toccare il fondo, quando la maggior parte delle sere risulta piu facile trovarlo in qualche bar malfamato rispetto che a casa sua con la sua famiglia. Tutto questo fino ad una sera. il 17 Ottobre. Un mercoledi. Un semplice errore e anche l'altra sua piu grande passione viene danneggiata. In preda all'alcool e ai suoi pensieri piu cupi e dannosi tradisce serena con una ragazza conosciuta al bar e questo lo fa degenerare a vista d'occhio. Non rappresentò mai nulla di importante quella notte, solamnete un uomo disperato in preda allo sconforto piu totale. Un fastasma di se stesso, un relitto umano incapace di trovare la strada di casa. Durante un forte ed inteso litigio con Serena, sempre preso dall'alcool che rappresentava il suo migliore amico ora, confessa quanto è successo e la coppia entra in una crisi profonda. I due si separarono, itnerrompendo per circa un anno il loro matrimonio fino a quel momento idilliaco e perfetto. Un anno in cui jess non vede la luce, rinchiuso in casa e incapace di affrontare la sua vita. Solamente grazie l'aiuto di jake e di ade riesce a capire il suo errore piu grande e decide di tornare da serena con il cuore in mano. lui sa di amarla piu di se stesso ma a volte, non riesce ad affrontare i suoi demoni interiori. Si sente inutile, confuso e anche perso. Senza uno scopo della sua vita. Serena dopo alcuni mesi decide di parlarne, di affrontare insieme le cose per vedere se qualcosa fosse ancora salvabile in quel matrimonio. I due iniziano a frequentarsi lentamente, giorno dopo giorno...fino a quando nella vita di Jess appare una sorta di luce e di speranza per il suo futuro. Un piccolo miglioramento a livello fisico che gli da la possibilitaà di giocare a livello non troppo professionale in una squadra locale. Passa un altro anno e tutto sembra tornare alle iniziale originali. Tutto sembra pieno di speranza...specialmente con la gravidanza di Serena.
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Jess diventa padre del piccolo Jamie (marta, dimmi se devo cambiare nome e sesso) e la sua vita sembra finalmente tornare ad avere un senso e un perche. l'anno a seguire è un anno meraviglioso, ricco di ricordi, di sensazioni, di emozioni di una nascita e di una vita nata grazie a te. Ma putroppo come quasi una maledizione nella sua vita, si vede di nuovo togliere tutto questo, questa luce e questa speranza quando riscontra seri e gravi peggioramenti alla schiena. Dai diversi controlli vedono una lesione molto peggiorata, a seguito di sforzi e del gioco ripreso. Una lesione che lo porta ad essere operato nuovamente, ma questa volta per complicazioni l'operazione non va a buon fine, e una grossa parte dei legamenti viene danneggiata. Questo porta Jess ad essere paralizzato alle gambe, senza sapere se questo possa essere qualcosa di temporaneo o di permanente. Una sorta di tramua subito che non gli permette di muovere le gambe, questa volta neppure per camminare. Questo butta nuovamente Jess nel buco nero della sua negativitaà e della sua depressione, spingendolo a chiudersi nuovamente in se stesso...questa volta lasciando fuori sua moglie Serena ma anche suo figlio Jamie. A seguito del secondo intervento i suoi rapporti con ade e jake sono nuovamente peggiorati.

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view post Posted: 24/9/2015, 23:17     Di nuovo qui ... INSIEME - Il nostro GDR
Ecco di nuovo qui :) ed aggiungerei io...un motivo ci sarà,no?!

Allora come scritto su Whatsapp tutto questo nasce dalla voglia di ricominciare insieme ad appassionarci e a muovere i nostri vecchi ed amati personaggi (grazie ovviamente a patty e fede per aver acceso la miccia di tutto questo).

Regole molte semplici:
- il forum è riservato a noi, noi ed esclusivamente a noi. Non è aperto ad esterni, ma semplicemente nostro.
- Non ci sono limitazioni di tempo, di regole di tempo nello rispondere...ma in base ai propri impegni, alla propria voglia di giocare e di postare senza nessun tipo di problema. Nessuna fretta, nessuna restrizione temporale e nessuna regola di giocate e di post
- E' previsto un salto temporale di totale di 5 anni dalla fine del liceo di Tree Hill (vecchia versione del forum) - 3 anni dal salto fatto con l'idea di Luca per chi l'ha giocata.
- E' da confermare in questa sezione i personaggi che si vogliono utilizzare in questa nuova versione del gdr OTH - compilando questo semplice modulo

CITAZIONE
Nome pg:
Cos'è successo in questi anni:

- Non sono necessarie schede pg. Se qualcuno ha piacere di aggiornare quella iniziale, nessun problema ma non è obbligatoria.
- appena tutti confermeranno, si aprirà la prima ROLE COMUNE, con un evento comune da decidere tutti insieme di comune accordo. Ovviamente dev'essere un evento che coinvolga tutti e piacevole :) in modo anche da giustifcare il ritorno a tree hill dei vari pg. Io pensavo ad un matrimonio (pey e jake, haley e lucas o chi ha proposte anche di altri eventi).


Dite la vostra e chi ha altre considerazioni da fare ben venga :)


Bacii
6967 replies since 21/5/2008